La prevenzione tra volontariato e status quo

28 ottobre 2022
Ottobre è il mese della prevenzione e, anche quest’anno, numerose città d’Italia, si sono tinte di rosa per sensibilizzare la prevenzione del tumore al seno, la più frequente neoplasia femminile.
Tanti i messaggi dei media che hanno raccontato storie toccanti. Emblematico e strepitoso il balletto di Rosanna Banfi, attrice che ha sconfitto la malattia anni fa, oggi testimonial di Donna in Rosa e dell’evento Race for the Cure, che si è esibita “per chi sta lottando e per chi non ce l’ha fatta” commuovendo la giuria della trasmissione “Ballando con le stelle” e i tanti spettatori, come me e mia madre.
Anche il nostro territorio, grazie all’instancabile azione delle associazioni di volontariato locali, ha espresso la propria vicinanza al tema scendendo in piazza e discutendone in diversi luoghi di confronto.
Domenica scorsa ho percorso la camminata rosa lungo le strade di Manfredonia, la quinta edizione di un ormai consueto appuntamento che colora di rosa le piazze e le strade di tante città.
L’edizione di quest’anno è stata dedicata a Michela Lauriola, insegnante di sostegno descritta da chi l’ha conosciuta come donna volenterosa e di spessore, che fino all’ultimo si è interessata dei suoi ragazzi, nonostante il brutto male non l’abbia risparmiata in termini di sofferenza, trovando anche il tempo e la forza di scrivere il suo libro… Il tempo relativo.
Emozioni, bellezza, musica e tanta voglia di vivere. Erano presenti i rappresentanti cittadini della politica che, nonostante i diversi orientamenti, si sono dimostrati uniti in nome di un a mission che non può dividere: la salute e la dignità delle donne!
Ritirate circa 2.300 magliette rosa che, quel giorno, hanno creato un vero e proprio manto colorato per le strade e nelle piazze. Una festa a cui hanno partecipato tutte le generazioni e non solo donne, anche tanti uomini a manifestare incoraggiamento e sensibilità al tema.
Il ricavato del contributo volontario sarà devoluto per l’acquisto di una barca a remi, “Dragon Boat”, che permetterà, attraverso la pagaiata, un’azione terapeutica per le donne operate al seno.
Prevenire, curare e guarire: sono queste le tre parole d’ordine che hanno dato senso alla manifestazione. L’obiettivo sconfiggere il cancro e rimuovere un tabù per tutte quelle donne che ne sono state colpite.
Manifestazioni, momenti di condivisione e di “trasversalità politica”, sono, dunque, un fondamentale motore per sensibilizzare e andare nella direzione giusta, ma è ovvio che, ai momenti di aggregazione e spensieratezza, deve seguire la guida di chi amministra la sanità pubblica, la messa in campo di azioni concrete e mirate all’obiettivo da parte della politica. La strada da percorrere è ancora abbastanza in salita e spesso le liste d’attesa troppo lunghe.
Andando ad analizzare lo status quo della questione, è evidente che le statistiche del tumore al seno siano impattanti: nel corso della vita ne viene colpita una donna su otto e il 5-10% è di origine ereditaria.
La diagnosi precoce e i programmi di sorveglianza clinici diventano quindi l’arma per salvare molte donne e per aumentare l’aspettativa di vita. Tra queste rientra anche il supporto di un professionista specializzato in psiconcologia che, oltre ad essere d’aiuto durante il percorso di diagnosi e cura del paziente oncologico, può attuare interventi psicologici anche nella prevenzione.
Per noi donne pugliesi, il Consiglio della Regione Puglia ha fatto un importante un passo in avanti con l’approvazione, il 18 gennaio 2022, all’unanimità, di una legge rivoluzionaria, promossa e fortemente sostenuta da Fabiano Amati – Presidente Commissione Bilancio, Finanze e Programmazione – sulla prevenzione del tumore al seno.
La legge – intitolata Misure per il potenziamento dello screening di popolazione sul tumore mammario e istituzione del programma di valutazione del rischio per pazienti e famiglie con mutazioni geniche germinali – prevede una serie di cambiamenti a favore dello screening mammografico per incrementare le azioni di diagnosi precoce del tumore al seno e ovaie estendendo i controlli dai 40 fino a 74 anni.
Viene introdotto finalmente anche in Puglia il codice di esenzione ticket D99, che riguarda le valutazioni per diagnosi precoce del cancro al seno in quelle donne portatrici sani di mutazione genetica BRCA1 o BRCA2, ovvero donne sane a rischio di tumore per sospetta causa eredo-familiare oppure a rischio per una predisposizione accertata di tipo familiare, assegnandoli in caso di positività a un programma gratuito di sorveglianza intensiva clinico-strumentale, sempre sotto la gestione dei Centri senologici.
Dunque l’obiettivo è diagnosticare precocemente il tumore al seno nelle donne, un’azione che salverà molte vite e che permetterà di non perdere tempo prezioso.
Io lo faccio da quando ho 28 anni, ogni anno. Sì, perché tra i miei effetti personali c’è anche questo.
Domenica ho visto il piccolo Valeriano, il figlio di Michela Lauriola, sul palco, abbracciato e avvolto dall’amore di tutti. Ho pensato che poteva succedere a me quando avevo la sua età, e ho provato una fitta allo stomaco.
Era il 1989, in quella famiglia si respirava la felicità decantata da Albano e Romina. A quei tempi quel male non si curava, non esisteva l’attenzione alla prevenzione di oggi e la scienza non aveva raggiunto i risultati attuali. Eppure, grazie all’intelligenza di una donna, è stata fatta una diagnosi precoce, non è stato perso tempo prezioso e la vita ha vinto.
Quell’esperienza mi ha aiutato a comprendere meglio come affrontare la vita. Quali sono le cose importanti e quali quelle futili. Cosa significhi davvero essere belli. Perché da un momento tutto potrebbe cambiare.
Amiamoci di più e rendiamo uniche le nostre vite! Ognuna di noi è bella come è, anche per i suoi difetti. Amiamoci per tutte quelle donne che stanno lottando e per quelle che non ce l’hanno fatta.
Proprio come ce lo ha voluto spiegare Rosanna Banfi con il suo balletto che quella sera ci ha fatto sentire tutte più belle.




